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Come anticipato precedentemente, vorrei affrontare con voi il tema dell’omosessualità e dei diritti LGBT nei Paesi in cui sono ambientati i nostri adorati drama. E inizierei questo percorso con… la Thailandia!

Un po’ di Storia

depositphotos_113004646-stock-photo-gay-pride-flag-with-thailandNonostante le persone omosessuali e transgender siano da tempo presenti in Thailandia, non ci sono documentazioni ufficiali dato che sono viste dal Governo, dalla religione e dalle istutuzioni scolastiche come anormali e perverse, ma che col tempo sono diventate una subcultura accettata.

Il buddhismo theravāda (la religione della maggior parte della popolazione thailandese) ha influenzato tantissimo la cultura del Paese, le sue tradizioni, i valori e i comportamenti sociali. Nei Jākata, raccolta di 547 storie di altrettante vite anteriori del Buddha storico, è possibile trovare delle descrizioni sul “comportamento non-eteronormativo” in riferimento alla popolazione maschile e, in particolare, si fa riferimento a 4 generi diversi: maschile, femminile, ubhatpbyanjanaka (gli ermafroditi, coloro che hanno sia gli organi genitali maschili che femminili) e pandaka (i travestiti e gli omosessuali). Kathoey, invece, è il termine più moderno che indica tutto l’insieme: ermafroditi, travestiti, transessuali e omosessuali.

Anche nei templi antecedenti l’era Rattanakosin (1782 DC – oggi) è possibile trovare dei riferimenti all’omosessualità, in particolare nei murali. Tra il 1351 DC e il 1767 DC, durante il Regno del Re Trailok (siamo nell’era Ayutthaya), un decreto proibiva rapporti omosessuali tra le cortigiane (Len-Peuen) e la punizione prevedeva 50 frustate con una frusta di pelle, un tatuaggio sul collo per poi venire smascherate tra le mura del palazzo. Len-Sawat indicava invece i rapporti omosessuali tra i membri maschili della corte.

Nel XIX secolo, la società thailandese è relativamente androgina, soprattutto per quando riguarda il taglio di capelli e l’abbiglimento. Nel XX, invece, la Thailandia diventa una monarchia costituzionale (siamo nel 1932). Questo è il periodo in cui inizia a formarsi la comunità gay e l’omosessualità diventa quindi visibile. Purtroppo, però, i lavori a cui possono tendere i ragazzi gay e le donne transgender riguardano attività criminali e sessuali, come risultato di una discriminazione socio-economica. Di conseguenza, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’immagine pubblica delle persone LGBT diventa sinonimo di immoralità e di comportamento criminale, quindi si ha una percezione che la loro sessualità sia in realtà una perversione e un disturbo mentale. Negli anni ’50 e ’60 si trovano sempre più informazioni sul gender e sulla sessualità e persone LGBT iniziano ad apparire in TV, nei media e nei film, senza tralasciare i libri. In particolare, è degli anni ’60 la prima ondata di outing (rivelazione dell’identità sessuale di una persona), il cui scopo è semplicemente quello di umiliare e di mostrare i membri inadatti della società: vengono quindi usati come esempio di ciò che il modello cittadino non dovrebbe essere. Col tempo, però, grazie ai libri a tematica gay (degli anni ’70) e ai giornali e film a tema (degli anni ’80), tutta questa negatività viene mitigata e negli anni ’90 è possibile trovare diverse saune e altre iniziative.

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Al giorno d’oggi, invece, ci sono un po’ di contraddizioni: l’Autorità del settore turistico, infatti, promuove la Thailandia come il paradiso dei gay, quando, in realtà, la sessualità è ancora un tabù e l’educazione sessuale nelle scuole è veramente limitata. In quest’ultimo caso, i libri scolastici descrivono l’omosessualità come anormale e come una malattia e alcuni mettono addirittura in guardia gli studenti dai maniaci sessuali LGBT della scuola. Gli studenti LGBT non sono quindi protetti dalle discriminazioni e dai bulli. Inoltre, molte istituzioni scolastiche richiedono la divisa e i transessuali, che non possono cambiare il sesso nei documenti, possono o essere rifiutati o obbligati a indossare la divisa in base al sesso registrato nel documento d’identità.
A causa di tutta questa negatività, gli studenti LGBT sono quasi “obbligati” a interrompere il loro percorso di studi e, non avendo un percorso scolastico completo, sfruttano il sesso come lavoro.

La comunità LGBT è più visibile nelle zone urbane rispetto a quelle rurali e la società insiste sul valore del bravo cittadino e sull’essere un bravo figlio.

Qualche piccola curiosità e qualche data importante

Dal 1956 l’omosessualità non è più considerata un reato.n1-gay-parade-2

Per fare un esempio dell’omofobia thailandese, una data storica è quella del 21 febbraio 2009, giorno in cui si è tenuto il gay pride a Chiang Mai: la manifestazione è stata interrotta e i partecipanti sono stati tenuti in ostaggio da manifestanti politici. Non solo minacce di violenza e insulti omofobi, ma gli organizzatori del pride dovettero scusarsi “per aver offeso la cultura thailandese” (T___T) e, anche se all’inizio c’erano state rassicurazioni sul poter tenere tranquillamente il pride, le autorità locali non impedirono ai manifestanti politici di interrompere la marcia, nè fecero qualcosa per proteggere gli stessi partecipanti al pride. 

Se, invece, facciamo un salto indietro nel tempo di 10 anni, veniva chiesto di non mostrare in TV travestiti e transessuali per proteggere l’innocenza dei giovani ed evitare così che seguissero esempi negativi. La comunità LGBT non stette a guardare e gli attivsti fecero sentire la loro voce, tanto che quell’annuncio venne criticato tantissimo dai giornalisti. Poco tempo dopo, il ministero dichiarò che si era trattato di un equivoco e il tutto si concluse con una necessità di essere più imparziali, nel senso che non si doveva discriminare la rappresentazione delle minoranze LGBT nei media.

insectsposterr 1111Il 29 gennaio 2002, invece, il Dipartimento delle Malattie Mentali Thailandese dichiarò che l’omosessualità non era un disturbo mentale. Nonostante questo, tantissime scuole continuano a usare libri di testo che descrivono la diversità sessuale come contro natura.

Nel 2010, il film a tematica gay Insect in the Backyard, diretto da una donna trangender, era stato bannato dalla Thai Culture Ministry’s National Film Board, asserendo che “scombussolava l’ordine nazionale e la morale pubblica”. Ovviamente la regista ha fatto ricorso e il caso è stato tenuto in sospeso per ben tre anni. Questa è la prima volta che un film viene bannato a causa del tema trattato; altre volte, invece, era successo perché i film in questione erano stati accusati di pornografia e di avere contenuti indecenti (una legge thailandese proibisce, infatti, la produzione, la distribuzione e il possesso di materiale pornografico).

Il 21 ottobre 2012 venne permesso agli intersessuali di cambiare il proprio titolo, ma solo per coloro in possesso di una prova medica che attestasse l’essere nato intersessuale.

bangkok-Thaweesak-LertprapanIl 18 settembre 2013 è stata inoltrata una proposta per le uninioni civili per le persone dello stesso sesso, ma il tutto è ancora in sospeso, anche se nel maggio del 2017 sono stati annunciati dei piani per legalizzare una volta per tutte i diritti delle persone LGBT e i matrimoni gay, anche se la Thailandia sembra essere un Paese conservatore. Nonostante tutti questi buoni propositi, ad agosto Thaweesak Lertprapan, il Vicegovernatore di Bangkok ha dichiarato che l’aumento di persone omosessuali sieropositive sia causato dai personaggi gay presenti nei vari media, dato che negli ultimi tempi questi sono sempre più presenti in TV e questo provocherebbe, secondo lui, un voler imitare a tutti i costi i propri beniamini (facendo sentire un giovane ragazzo gay a proprio agio con la propria omosessualità).

Legge e Politica

Anche se l’omosessualità non è più considerata una malattia, la transessualità è invece considerata una patologia e una persona transessuale non può cambiare il proprio sesso nei documenti d’identità. Inoltre, è più semplice per un uomo farsi operare; per quanto riguarda le donne, l’operazione non è facilmente accessibile.

Tutti coloro che alla nascita risultano di sesso maschile devono fare il militare. Tuttavia, alle donne transessuali la cosa non è permessa. Fino al 2011, queste ricevevano una lettera che le esonerava a causa di un disturbo mentale permanente e, dopo varie pressioni della comunità LGBT, si è passati a “disturbo dell’identità di genere”.

Mentalità Sociale e Culturale

Ecco alcuni modi per riferirci alle persone LGBT nella società thailandese: terzo genere, purple folk (viola, colore storicamente associato alle donne transessuali e ai ragazzi gay), tom (da “tomboy”, ragazza mascolina), dee (partner romantica di una tomboy), gay, ragazzi che amano ragazzi, kathoey (donna transessuale), khon kham phet (transessuale), saw praphet song (ermafroditi e MTF), ragazze che amano ragazze, lesbiche e bisessuali. Anche se alcuni di questi termini erano stati coniati con un intento peggiorativo, la comunità LGBT li ha “normalizzati”, togliendo quindi l’intento spregiativo.

Come abbiamo visto, la società thailandese non accetta completamente le minoranze e la comunità LGBT viene in qualche modo tollerata finché rimane in determinati confini sociali. 

Una delle sfide più grandi riguarda l’accettazione della famiglia, dato che rispettare il volere e i desideri dei genitori e mantenere la reputazione della famiglia sono principi fondamentali ai quali un figlio deve attenersi per condurre la propria vita. La paura di far vergognare la famiglia e i genitori porta le persone LGBT a rimanere nascoste, a non rivelarsi, a trasferirsi e avere problemi di self-stigma (processo di interiorizzazione di rifiuto tra persone con malattie mentali). Altre volte, invece, la famiglia accetta tranquillamente i propri figli LGBT e non vede la cosa come un disonore.

Religione

Come anticipato all’inizio, la maggior parte della popolazione thailandese segue il buddhismo theravāda, che ha una visione negativa dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere che non si attengono alle norme sociali; anzi, sono visti come una punizione per i peccati della vita passata (soprattutto trasgressioni matrimonali) o come un non riuscire a frenare e/o controllare gli impulsi sessuali. Quindi, l’omosessualità non è vista come libero arbitrio, bensì come una conseguenza delle immoralità del passato. Questo potrebbe creare una sorta di oppressione per le persone religiose LGBT, credendo di non meritare un trattamento migliore dalla società e di vivere con un karma negativo per il resto delle loro vite. Per ovviare alla cosa, molti credono di doversi pentire continuamente e di compiere buone azioni per diventare più virtuosi. Accettando il loro destino, non sono consapevoli di essere discriminati dalla società. 

Ai transessuali non è permesso entrare nei monasteri e, a tal proposito, parecchi genitori che non accettano l’orientamento sessuale dei figli, li obbligano ad andare proprio in monastero con la speranza che la vita monastica possa curare le loro “tendenze sessuali immorali”, insegnargli a controllare gli impulsi sessuali e infine a ritrovare la propria virilità.

Circa il 5% della popolazione, invece, è di religione islamica (soprattutto gli abitanti delle province del sud) e la visione dell’omossesualità è ancora più conservativa e negativa rispetto al buddhismo. La visibilità delle persone LGBT è minima, così come l’attivismo e tutte le varie attività a tema.

Lavoro  

Purtroppo, il mondo del lavoro non è semplice per le persone LGBT thailandesi, che spesso vengono discriminate. Quando possibile, cercano di nascondere il proprio orientamento sessuale e ci sono testimonianze di lavoratori LGBT ai quali è stata negata una promozione, lavoratori licenziali dopo aver fatto coming out e, addirittura, ad alcuni colloqui sono state fatte domande molto personali sul loro orientamento sessuale. Per quanto riguarda le persone transessuali, queste sono le più disciminate sul lavoro, non potendo nascondere la cosa facilmente e spesso le loro scelte sono limitate, ad esempio accoglienza, intrattenimento e lavoro basato sul sesso. 

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Media

Generalmente, i media ritraggono le persone LGBT in modo negativo o come personaggi stereotipati o come intermezzo comico negli show televisivi. Inoltre, per promuovere l’immagine positiva della Thailandia verso le persone LGBT, non vengono riportate notizie di discriminazione sessuale, aggressioni e violenze.

Lakorn e Film

Per fortuna, in questi ultimi anni si riscontra un numero sempre più crescente di personaggi LGBT nei lakorn (soprattutto maschili) e, a differenza dell’Italia dove spesso e volentieri possiamo vedere il personaggio gay prendersi una sbandata per un donna, diventare bisessuale o sposare la migliore amica per cause di forza maggiore (Il Bello delle Donne, Commesse, Distretto di Polizia tra gli altri), qui in terra thailandese abbiamo un personaggio che nel corso degli episodi si scopre gay. Se volete saperne di più sugli stereotipi del genere, vi rimando alla scheda

Ora passiamo a qualche consiglio dramoso e filmico. 

  • Grey Rainbow  (breve recensione pubblicata in origine sullo U&I Fansub)

    Gรุ้งสีเทา-2rey Rainbow racconta la storia di due amici, Porsche e Nuer: il primo è uno studente di legge, mentre il secondo è il figlio del proprietario di una fattoria di elefanti. Sembra, quindi, che appartengano a due mondi completamente diversi, eppure sono unitissimi, farebbero di tutto l’uno per l’altro e, come se non bastasse, il sentimento di Porsche va al di là di una semplice amicizia… Nuer, invece, è fidanzato con Jane: agli occhi degli altri, i due sono una coppia forte e che si ama veramente tanto. Jane, però, guarda con sospetto l’amicizia tra i due ragazzi, forse fin troppo intima per due giovani eterossessuali…

    121366455Grey Rainbow è una storia romantica, appassionante e commovente, raccontata come se fosse un diario nel quale Porsche confida i suoi sentimenti più intimi e segreti, nel quale scrive quelle parole che non avrebbe mai avuto il coraggio di pronunciare ad alta voce… Il lakorn ci mostra la storia di questa amicizia che profuma d’amore (vi ricorda qualcosa questa frase? XD) in due fasi principali: prima e dopo la laurea, nei momenti più cruciali di una persona, ovvero quelli in cui devono decidere cosa vogliono e cosa fare delle loro vite. 

    GRUna nota di merito va alla domestica della famiglia di Nuer, che afferma di far parte del Fan Club Nuer/Porsche. In quel momento sono morto ahahahah Sin da subito, infatti, sospetta che tra i due amici ci sia un rapporto speciale. Altri personaggi degni di nota sono i genitori di entrambi: quelli di Nuer si preoccupano della felicità del figlio, gli lasciano prendere le sue decisioni e gli danno la possibilità di sbagliare, mentre quelli di Porsche sono più autoritari… O meglio, il padre lo è, dato che ha forzato il figlio a studiare Legge anche se consapevole che quella non è la sua strada… 

    Un viaggio di formazione, tra prese di coscienza, romanticismo, coming out e un finale altamente inaspettato, che spiegherà la bellissima metafora dell’arcobaleno grigio che dà il titolo al lakorn.

  • Choose (breve recensione pubblicata originariamente sullo U&I Fansub)

    ChooseUn’immagine vale più di mille parole, quindi niente trama e godetevi questo bel pezzo di manzo in tutto il suo splendore xD

    Ovviamente scherzo u.u
    Ton è un ragazzo semplice, adora leggere, ascoltare musica e, soprattutto, è innamorato follemente del suo ragazzo, Tawan. I due sembrano una coppia perfetta, anche se ultimamente il secondo pare cambiato: oltre a non apprezzare gesti d’amore in pubblico, sembra essere diventato distante, come se non gli importasse niente di Ton. Nonostante questo, Tawan lo ha aiutato a trovare un lavoro di un certo livello e qui il ragazzo, dopo aver ottenuto una promozione, farà la conoscenza della sua nuova segretaria, Nam. I due vanno da subito d’accordo, sono in sintonia e hanno gli stessi gusti, sia per quanto riguarda la lettura che la musica… e molto altro ancora.
    Data la distanza di Tawan, Ton, lasciato solo perfino il giorno del suo compleanno senza alcuna spiegazione, cederà al fascino di Nam. Ma… Non è tutto come sembra. Perché Tawan è diventato all’improvviso così freddo, così distante nei confronti di Ton che, invece, lo ama incondizionatamente? Non è tutto come sembra… Un terribile segreto è in agguato e la sua rivelazione cambierà le vite della coppia… per sempre.

    maxresdefaultChoose è un web-drama semplice, ma struggente che cerca di rispondere alla domanda: Cosa sei disposto a fare per Amore, per la persona che ami? Personalmente, mi aspettavo un triangolo d’amore scontato, una coppia gay messa in crisi dall’entrata in scena di una bella ragazza che sembra avere tantissime cose in comune con uno dei due ragazzi. Niente, però, è come sembra: c’è una spiegazione a tutto, un filo conduttore che porterà a una rivelazione drammatica e inaspettata allo stesso tempo, sorprendendo e facendo commuovere lo spettatore fino all’ultima scena.
    Meravigliosa anche la colonna sonora, che ascolterei all’infinito *-*

  • Water Boyy The Series (vi rimando alla scheda)
  • SOTUS The Series, secondo me uno dei più bei lakorn BL, racconta la storia d’Amore CyhYqVdUkAACs-ntra Kongpop, una matricola della Facoltà di Ingegneria, e Arthit, senior del terzo anno, capo del gruppo senior responsabili del programma SOTUS. Ma cosa s’intende con questa sigla? In quell’Università c’è un sistema chiamato SOTUS (Seniority [portare rispetto per i più grandi], Order [seguire gli ordini], Tradition [le tradizioni che si tramandano di generazione in generazione], Unity [essere uniti come gruppo] e Spirit [passione, mente e spirito]) e i vari senior devono insegnare alle matricole i principi di quel sistema, arrivando ad usare anche metodi piuttosto “forti”. In tutto questo, Kong si scontrerà con Arthit, in quanto nel sistema SOTUS non vede altro che nonnismo. La serie ha avuto così tanto successo in patria da far realizzare ben tre photobook sulla coppia protagonista (più uno per il magazine Attitude). Il lakorn ha avuto anche un sequel: SOTUS S The Series.

     

Altri lakorn che posso citare (dico citare altrimenti non finirei più di scrivere ahahah) sono:

  • Puppy Honey 1 e 2: Off e Gun valgono tutto il lakorn;
  • Together with Me e Bad Romance: i due ragazzi sono troppo, troppo manzi e… niente, questo motivo è più che sufficiente per goderci Together with me e il suo prequel. È anche iniziato il sequel, Together with Me Next Chapter.

  • Room Alone 1 e 2: lo definisco una via di mezzo tra Melrose Place e Il Bello delle Donne, in quanto è ambientato in un condominio e ogni puntata parla di un songolo personaggio e, tra questi, ce ne sono anche alcuni BL;

  • Kiss The Series e Kiss Me Again: New in ruolo BL. E ho detto tutto;

  • Diary of Tootsies 1 e 2: la storia di tre amici gay e della loro amica lesbica alla ricerca del vero amore;
  • SLAM DANCE: una coppia BL nel difficile mondo dello sport.

Ce ne sarebbero tanti, tanti altri, ma mi fermo qui.

Per quanto riguarda i film:

The Love of Siam con Mario Maurer (tra l’altro, nel 2017 ha festeggiato il decimo anniversario *_*);

The Blue Hour: Gun in ruolo completamente diverso da quello di Puppy Honey *__*

… Si, okay… Non ne ho ancora visti molti xD

Ma, in tutto questo, io attendo con ansia di visionare What The Duck The Series! (Purtroppo, non ho ancora avuto occasione -.-””’) Non amate già anche voi quelle paperotte ai suoi piedi? *-*

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2 pensieri su “Omosessualità e diritti LGBT… in Thailandia

  1. Complimenti per l’articolo, così approfondito ma allo stesso tempo scorrevole. Interessante anche scoprire quanto a ne era sconosciuto della Tailandia.
    Grazie per la scoperta. 🙂

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