La mia storia con quel ragazzo, di cui ho iniziato a parlarne nella prima parte, ricorda in parte il film “Love, Simon” (Tuo, Simon), in quanto, dopo esserci scambiati un po’ di messaggi privati e il numero di telefono, siamo passati alle e-mail.
È stato tutto così surreale. Purtroppo non abbiamo avuto il lieto fine di Simon e Bram, ma abbiamo comunque passato momenti molto intensi anche se virtuali.
Parlavamo di tutto: di noi, delle nostre amicizie, della scuola, dei nostri hobby… c’era un interesse reciproco nel conoscere l’altra persona.
Ogni volta che tornavo a casa da scuola, accendevo il PC e trovavo una sua mail. E il cuore a battermi all’impazzata. Ogni giorno che passava, diventavamo sempre più dolci.
Prestavo la minima attenzione a tutto ciò che scriveva, come se fosse un tesoro prezioso.
Ricordo ancora quanto fosse rimasto colpito dal video musicale “Beautiful” di Christina Aguilera, nel quale veniva mostrato un bacio omosessuale. Oppure ricordo quanto amasse fare shopping: andava in giro con i genitori, gli amici e spendeva soldi soprattutto in capi d’abbigliamento. I jeans a zampa e stretti nel sedere erano i suoi preferiti. Amava molto anche il cinema, soprattutto i film horror.
Io gli raccontavo di me e non pensavo minimamente potesse esserci interesse dall’altra parte. Interesse amoroso intendo.
Mi ero iscritto al forum del Bello delle Donne per conoscerlo, ma lui aveva già instaurato un rapporto con un’altra persona (della quale si era anche innamorato) e lo si poteva tranquillamente leggere tra le righe dei loro post (è davvero un peccato che il forum non sia più accessibile).
L’unico problema era il fatto di essere totalmente diversi: lui vanitoso e sicuro della sua bellezza, io con scarsa considerazione di me. Il classico ragazzo impopolare.
Ricordo anche quando ci scambiammo una foto per la prima volta… Lui aveva detto essere molto bella, seppur non di qualità eccelsa (l’avevo scannerizzata) e avevo coperto il volto di mamma. Era sempre gentile e cordiale nei miei confronti…
Diciamo che, all’epoca, era proprio ciò che mi serviva.
E poi… poter finalmente parlare di ragazzi, coming out etc… Cose che mi ero sempre tenute per me, senza condividerle con nessuno.
Inoltre, prima di quel momento, mi sembrava di essere semplicemente uno spettatore delle vite degli altri: della vita di mia sorella, delle mie due migliori amiche etc Io non avevo mai avuto un ruolo in primo piano.
Ma la conoscenza di questo ragazzo aveva stravolto la mia vita, non solo in senso sentimentale…
Pensavo a lui praticamente 24 ore su 24… e sentivo sempre di più la necessità di condividere quei sentimenti con qualcuno.
E così, decisi di fare il mio primo coming out.
Non so perché non scelsi subito la mia amica con uno zio gay… ricordo di aver avuto un pensiero talmente stupido… “Si sentirà circondata da gay!” XDDDDDDDDD
Dovete capirmi, avevo quasi 15 anni… e non avevo ancora iniziato a sperimentare nulla…
Così arrivò il 14 gennaio 2003. Quel pomeriggio sarei andato a casa della mia migliore amica dell’epoca e, oltre a fare i compiti insieme (anche se frequentavamo due scuole diverse), avrei fatto coming out. Portai con me alcune e-mail di quel ragazzo…
Posai il tutto sul divano e, non so come, lei prese la cartellina con le mail dentro per chissà quale beneamato motivo… il destino fa sempre brutti scherzi xD
E cosa fece? Si mise a correre per casa. E io a rincorrerla per riavere la cartellina. E quindi farle capire che conteneva qualcosa di prezioso e che non volevo sapesse.
Avevo un’ansia terribile, il cuore batteva all’impazzata.
Probabilmente avevo cambiato idea.
Alla fine, ci calmammo entrambi e ci sedemmo al tavolo. Lei aprì la cartellina col mio consenso e iniziò a leggere la mail al suo interno, capendo così che si trattava di una mail scritta da un ragazzo per un altro ragazzo. Iniziava pressappoco così: “Ciao Bello, inizio a parlarti del mio carattere…”
Quando la mia amica comprese che si trattava di un ragazzo e non di una ragazza, ci rimase di stucco e mi disse: “Ma è vero?!” E io confermai.
Lei disse che non se l’aspettava, anche se lo dicevano tutti, e che mi considerava un ragazzo particolare a cui le ragazze non interessavano ancora. Non so quanta verità ci fosse nelle sue parole…
In ogni caso, in preda all’ansia e al batticuore, la informai del fatto che sarei andato un attimo a casa a calmarmi e poi sarei tornato. Di nuovo, tipico comportamento di un quasi quindicenne inesperto.
Tornai a casa e la prima cosa che mi venne in mente, o meglio, la prima persona che mi venne in mente fu lui, il ragazzo di cui mi stavo pian piano innamorando.
Non c’era nessuno a casa, quindi ne approfittai per collegarmi ad Internet e scrivere una mail al mio Amore per raccontargli l’accaduto.
Avrei davvero avuto bisogno di lui in quel momento… anche solo per un abbraccio. Ma mi bastava semplicemente leggere una sua risposta, un suo “tranquillo, andrà tutto bene”.
Quando tornai a casa della mia amica, discutemmo del fatto che lei non avrebbe voluto mentire a mia sorella… E lì, delusione più totale.
Io sapevo benissimo che mia sorella non avrebbe mai potuto prenderla bene.
L’avevo già messa alla prova un paio di volte: insieme giocavamo alle Barbie e con la nostra vicina di casa avevamo inventato “Vendetta d’Amore” (di cui vi ho già parlato in precedenza). Avevo pensato sarebbe stato un ottimo modo per vedere la sua reazione, così decisi di inserire nella trama un personaggio gay e quindi far baciare i due ken.
I suoi commenti? Nulla di positivo.
“Che schifo!” oppure: “Non accetterei mai un figlio gay!”.
Avevo preso la decisione sbagliata a confessare la verità a questa mia amica? Avrei dovuto semplicemente tenermi tutto dentro e farmi bastare Lui?
Tra l’altro, sentendo i racconti di questo ragazzo, io mi immaginavo il mio futuro. Mi aveva fatto intendere che Milano fosse La Mecca gay e quindi, molto ingenuamente, sognavo di trasferirmi lì dopo il diploma senza confessare ad anima viva il vero motivo, quindi niente coming out.
E invece le cose erano cambiate… Da quel momento, la mia vita venne stravolta… e in peggio.

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